venerdì 18 gennaio 2013

Viva il Restitution day (ma non ditelo alla Rai)

I deputati siciliani 5 Stelle restituiscono gli stipendi ma la tv di Stato non se ne accorge. Calpestando il dovere più importante. Quello dell'informazione

Grillo restituisce il rimborso elettorale

Se una sa­la stam­pa tra­boc­ca di tac­cui­ni, pc e te­le­ca­me­re il dub­bio che ci sia una no­ti­zia nei pa­rag­gi do­vreb­be es­se­re più che fon­da­to. Al­cu­ne tv na­zio­na­li, Rai 1 e 2 in pri­mis, in­ve­ce, nei gior­ni scor­si, que­sto dub­bio non lo han­no avu­to e si so­no te­nu­te a de­bi­ta di­stan­za da Pa­laz­zo dei Nor­man­ni, do­ve i de­pu­ta­ti si­ci­lia­ni del Mo­vi­men­to Cin­que Stel­le han­no co­mu­ni­ca­to ur­bi et or­bi il lo­ro in­gres­so nel­la sto­ria.
La ri­nun­cia dei 15 par­la­men­ta­ri stel­la­ti al 70 per cen­to de­gli sti­pen­di ha in­fat­ti un sa­po­re sto­ri­co. Epo­ca­le, ad­di­rit­tu­ra. Non al pun­to, pe­rò, da fa­re no­ti­zia per i ver­ti­ci re­da­zio­na­li del­la tv di sta­to, che si son guar­da­ti be­ne dal ri­ta­glia­re per l’e­ven­to uno spa­ziet­to, an­che mi­ni­mo, nel­la sca­let­ta dei lo­ro tg na­zio­na­li. Un man­ca­to ser­vi­zio per un ap­pun­ta­men­to che con­ta non è mai un bel ser­vi­zio al­la pro­fes­sio­ne. Chiu­de­re gli oc­chi da­van­ti ad una no­ti­zia è apri­re au­to­ma­ti­ca­men­te la por­ta al­le cri­ti­che. Che so­no ar­ri­va­te pun­tua­li.
Pos­si­bi­le che ab­bia avu­to ra­gio­ne la Rai? Che la ri­nun­cia vo­lon­ta­ria di un drap­pel­lo di po­li­ti­ci a 120 mi­la eu­ro e pas­sa al me­se (in­den­ni­tà a par­te) in un con­te­sto ge­ne­ra­liz­za­to di truf­fe, rag­gi­ri ed ap­pro­pria­zio­ni in­de­bi­te non ga­ran­ti­sca il di­rit­to di cit­ta­di­nan­za al­l’in­ter­no di un tg? Pos­si­bi­le. Ci de­vo­no pe­rò spie­ga­re, i ver­ti­ci del­la Rai, co­me mai de­ci­ne di te­sta­te ab­bia­no bat­tez­za­to no­ti­zia il “Re­sti­tu­tion day” (co­sì è sta­to chia­ma­to l’e­ven­to ce­le­bra­to al­l’Ars), co­me mai fo­to­gra­fi e gior­na­li­sti ab­bia­no riem­pi­to co­me un uo­vo la sa­la stam­pa del par­la­men­ti­no si­ci­lia­no. Co­me mai Ca­na­le 5, Sky, La 7, La Stam­pa, il Corriere.​it e la ple­to­ra di te­sta­te si­ci­lia­ne car­ta­ceee, te­le­vi­si­ve e del web ab­bia­no de­di­ca­to am­pi spa­zi ad un even­to “tra­scu­ra­bi­le”.
Che ab­bia­no va­lu­ta­to ma­le tut­ti que­sti? Dif­fi­ci­le. Più pro­ba­bi­le, ci sem­bra, che la Rai ab­bia per­se­gui­to la po­li­ti­ca de­gli in­te­res­si (pro­pri) più che gli in­te­res­si del­la po­li­ti­ca e, so­prat­tut­to, del­l’in­for­ma­zio­ne.
Chi scri­ve è, ol­tre che uf­fi­cio stam­pa del grup­po M5S al­l’Ars, gior­na­li­sta da ol­tre ven­t’an­ni. So di­stin­gue­re una no­ti­zia di se­rie A da una di se­rie B, e que­sta, con­sen­ti­te­me­lo, era qua­si da zo­na scu­det­to. Aver­la oscu­ra­ta è equi­val­so a con­fe­zio­na­re per l’u­ten­za un pro­dot­to sin­ce­ro quan­to una ban­co­no­ta da due eu­ro. E chi pa­ga il ca­no­ne avreb­be di­rit­to a ben al­tro che a un pro­dot­to ta­roc­co.
(tratto da www.dipalermo.it)

Nessun commento:

Posta un commento